Formalmente, il momentum può essere definito come la tendenza di un asset finanziario a mantenere la sua direzione di prezzo nel tempo. Misurato solitamente tramite il rendimento passato su un orizzonte temporale specifico (es. 3, 6, 12 mesi), il momentum indica la forza e la persistenza di un trend. Strategie basate sul momentum cercano di identificare asset con un forte momentum positivo (prezzi in crescita) per investire al rialzo, o con un forte momentum negativo (prezzi in calo) per investire al ribasso o per strategie di short selling. L’ipotesi sottostante è che le forze che hanno causato il movimento di prezzo passato continueranno ad agire nel breve-medio termine.
L’importanza del momentum risiede nella sua capacità di generare alpha, ovvero rendimenti superiori rispetto a quelli attesi dal mercato. Molti studi accademici hanno dimostrato la presenza di un effetto momentum persistente in diversi mercati finanziari, suggerendo che l’inerzia dei prezzi è un fenomeno reale e sfruttabile. In pratica, una strategia di momentum potrebbe coinvolgere l’acquisto di azioni che hanno registrato un forte aumento di prezzo negli ultimi mesi e la vendita di azioni che hanno registrato un forte calo. Ad esempio, se un’azione A ha registrato un rendimento del 20% negli ultimi 3 mesi, una strategia di momentum potrebbe suggerire di acquistare l’azione A, aspettandosi che continui a crescere. Al contrario, se un’azione B ha perso il 15% nello stesso periodo, la strategia potrebbe suggerire di vendere allo scoperto o di evitare l’acquisto.
I vantaggi di una strategia di momentum includono la relativa semplicità di implementazione e la possibilità di generare rendimenti significativi. Tuttavia, è fondamentale considerare i limiti. Il momentum non è una garanzia di profitto futuro; i trend possono invertirsi improvvisamente, causando perdite significative. Inoltre, l’effetto momentum può essere più pronunciato in alcuni mercati e periodi rispetto ad altri, e la scelta dell’orizzonte temporale per il calcolo del momentum è cruciale per l’efficacia della strategia. Infine, l’effetto momentum può essere soggetto a crowding, ovvero un eccesso di investitori che seguono la stessa strategia, portando ad un’amplificazione del trend e ad un rischio maggiore di correzione improvvisa quando il trend si inverte. Una gestione del rischio adeguata, tramite stop-loss e diversificazione, è quindi essenziale per mitigare questi rischi.
In conclusione, il momentum è uno strumento potente ma che richiede una comprensione approfondita dei suoi meccanismi e dei suoi limiti. Una corretta implementazione, combinata con una solida gestione del rischio e una comprensione del contesto di mercato, può contribuire a migliorare le performance di un portafoglio, ma non garantisce il successo. È fondamentale testare diverse strategie di momentum su diversi orizzonti temporali e asset classes per trovare quella più adatta al proprio profilo di rischio e obiettivi di investimento.
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