mean reversion

1 Settembre 2025

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Formalmente, la mean reversion si riferisce alla proprietà di una serie temporale di tornare alla sua media nel lungo periodo. Questo implica che le deviazioni dalla media sono temporanee e tendono a ridursi nel tempo. Matematicamente, può essere descritta attraverso modelli statistici come l’autoregressione (AR) o i processi di Ornstein-Uhlenbeck, che incorporano un termine di ritorno alla media. La forza di questa tendenza al ritorno alla media è spesso misurata attraverso la velocità di convergenza verso la media stessa, parametro cruciale per la sua applicazione pratica.

L’importanza della mean reversion risiede nella sua capacità di identificare opportunità di investimento. Se un asset è significativamente al di sotto o al di sopra della sua media storica, la mean reversion suggerisce che potrebbe essere un’opportunità di acquisto (nel caso di sottovalutazione) o di vendita (nel caso di sopravvalutazione). Consideriamo, ad esempio, un’azione con un prezzo medio storico di 100$. Se il prezzo scende a 80$, un investitore che crede nella mean reversion potrebbe acquistare l’azione, aspettandosi un ritorno al prezzo medio. Naturalmente, la tempistica di questo ritorno è incerta e dipende dalla forza della mean reversion.

In pratica, la mean reversion viene utilizzata in diverse strategie di trading, come le strategie di pairs trading (dove si sfrutta la divergenza tra due asset correlati) o le strategie di mean reversion più semplici basate su indicatori come le medie mobili. Ad esempio, una strategia semplice potrebbe essere quella di acquistare un asset quando il suo prezzo scende al di sotto di una media mobile a lungo termine e venderlo quando supera una media mobile a breve termine. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la mean reversion non è una garanzia di profitto e che la sua efficacia dipende da diversi fattori, tra cui la scelta del periodo di osservazione, la volatilità dell’asset e la presenza di trend di lungo periodo.

Nonostante la sua potenziale utilità, la mean reversion presenta dei limiti. Innanzitutto, la sua efficacia non è costante nel tempo e può variare a seconda del mercato e dell’asset considerato. Inoltre, identificare con precisione il livello di mean reversion e la sua velocità di convergenza può essere difficile, richiedendo analisi statistiche sofisticate. Infine, la presenza di trend di lungo periodo può rendere inefficace una strategia basata sulla mean reversion, poiché il prezzo potrebbe continuare a muoversi nella direzione del trend, senza tornare alla media storica. Pertanto, è cruciale una attenta analisi prima di implementare strategie basate su questo principio, considerando anche la gestione del rischio.

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Analisi Quantitativa Definitiva su Microsoft (MSFT): Il DNA Statistico di un Titano di Mercato dal 2006 a Oggi

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Questo studio conduce un’analisi di profiling quantitativo approfondita sulla serie storica del titolo Microsoft (MSFT.US) dal 2006 al 2025. Il problema affrontato è la caratterizzazione del comportamento statistico dell’asset per superare le analisi discrezionali e identificare vantaggi competitivi (“edge”) oggettivi. La metodologia impiega un approccio modulare basato su Python, analizzando persistenza, regimi di mercato e ciclicità. Il risultato più significativo è l’identificazione di un chiaro trend rialzista, punteggiato da opportunità tattiche di tipo mean-reverting, specialmente in contesti di bassa volatilità, offrendo un framework robusto per investitori e trader sistematici.

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Analisi Quantitativa (NVDA): Decodificare il DNA di un Titolo da -90% a +10.000% con un Approccio Sistematico

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Affrontiamo il problema di navigare l’estrema volatilità di un titolo come NVIDIA (NVDA.US) attraverso un’analisi quantitativa rigorosa. Utilizzando un approccio sistematico in Python su dati giornalieri dal 2006 al 2025, abbiamo eseguito un “profiling” completo per identificare vantaggi statistici ricorrenti. Il risultato più significativo è l’individuazione di un doppio “edge”: una forte anomalia stagionale rialzista nel mese di

Agosto e una robusta tendenza al ritorno alla media (mean reversion) a seguito di forti ribassi, quantificati da uno Z-Score inferiore a -1.88. Questo studio fornisce un framework replicabile per trasformare l’analisi storica in un concreto piano operativo.

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Analisi Quantitativa dei Drawdown su Apple (AAPL): L’Edge Statistico del “Buy the Dip” dal 2006 a Oggi

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Questo studio di Kriterion Quant analizza in modo multidimensionale tutti gli episodi di drawdown del ticker Apple (AAPL.US) a partire dal 01-01-2006. La ricerca trasforma la percezione del rischio associata ai crolli di mercato in un’opportunità strategica quantificabile. Basandosi su un algoritmo Python, lo studio valida statisticamente le strategie “buy the dip”. Il risultato più significativo è che l’acquisto sistematico al minimo di un drawdown superiore al 10% ha storicamente generato un rendimento medio del +14.46% a 1 mese, con un win rate del 100%, fornendo un framework operativo per investitori evoluti e trader sistematici.

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