Formalmente, una equity curve è una rappresentazione grafica del valore di un portafoglio di investimento nel tempo. Essa inizia con il capitale iniziale investito e traccia l’evoluzione di questo valore, aggiungendo o sottraendo i profitti e le perdite realizzate ad ogni operazione. La curva mostra quindi il saldo netto del conto, riflettendo l’accumulo di capitale nel tempo. L’asse orizzontale rappresenta il tempo (solitamente in giorni o mesi), mentre l’asse verticale rappresenta il valore del portafoglio. L’andamento della curva fornisce una visione d’insieme della performance della strategia di investimento utilizzata.
L’importanza dell’equity curve risiede nella sua capacità di fornire una panoramica completa della performance di un sistema di trading o di un portafoglio d’investimento. A differenza di metriche isolate come il ritorno medio o la deviazione standard, la equity curve mostra l’effetto cumulativo di tutte le operazioni effettuate, evidenziando la volatilità e la consistenza della performance nel tempo. Ad esempio, due strategie potrebbero avere lo stesso ritorno medio, ma equity curve molto diverse, indicando una maggiore stabilità per una strategia rispetto all’altra. Consideriamo due strategie: la strategia A ha un ritorno medio del 10% con una deviazione standard del 5%, mentre la strategia B ha lo stesso ritorno medio ma una deviazione standard del 15%. L’equity curve di A mostrerà un andamento più regolare rispetto a quella di B, evidenziando il rischio maggiore associato a quest’ultima.
Nella pratica, l’equity curve viene utilizzata per valutare la performance di diverse strategie di investimento, per ottimizzare i parametri di un sistema di trading, per monitorare il rischio e per prendere decisioni di investimento informate. Analizzando la pendenza della curva, si può valutare la crescita del capitale; osservando la volatilità della curva, si può stimare il rischio associato alla strategia. Inoltre, l’equity curve può essere utilizzata per identificare periodi di performance eccezionali o di drawdown significativi, fornendo informazioni cruciali per la gestione del rischio e l’ottimizzazione della strategia. Per esempio, un lungo periodo di drawdown potrebbe suggerire la necessità di modificare la strategia o di ridurre l’esposizione al rischio.
Nonostante i suoi vantaggi, l’equity curve presenta anche dei limiti. Innanzitutto, è influenzata dal capitale iniziale investito: una curva con un capitale iniziale maggiore apparirà più imponente rispetto a una con un capitale iniziale inferiore, anche se le performance relative sono simili. Inoltre, non considera fattori esterni come le commissioni, le tasse e l’inflazione, che possono influenzare la performance reale del portafoglio. Infine, l’equity curve da sola non fornisce una valutazione completa del rischio, necessitando di essere integrata con altre metriche come il rapporto di Sharpe o il massimo drawdown per una valutazione più accurata della performance di un investimento.
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