Formalmente, le commissioni rappresentano i costi espliciti associati all’acquisto o alla vendita di attività finanziarie, come azioni, obbligazioni, derivati o materie prime. Questi costi sono generalmente espressi come percentuale dell’importo della transazione (commissioni proporzionali) o come importo fisso (commissioni fisse), e vengono addebitati da intermediari finanziari come broker, banche o piattaforme di trading online. La loro struttura varia significativamente a seconda dell’attività, del volume scambiato e del tipo di intermediario scelto.
L’importanza delle commissioni è fondamentale per la gestione del portafoglio e la valutazione della performance di investimento. Anche piccole commissioni, se ripetute nel tempo su un elevato numero di transazioni, possono erodere significativamente i profitti. Consideriamo un esempio: un investitore che effettua 100 transazioni all’anno con una commissione di 10 euro ciascuna, spenderà 1000 euro all’anno in commissioni, indipendentemente dal profitto o dalla perdita generata dalle singole operazioni. Questo evidenzia la necessità di una attenta selezione dell’intermediario e di una strategia di trading che minimizzi il numero di transazioni, soprattutto per investimenti a lungo termine.
Nella pratica, le commissioni influenzano la scelta degli strumenti finanziari e delle strategie di investimento. Ad esempio, un investitore che opera con piccoli capitali potrebbe preferire ETF a basso costo rispetto a singoli titoli, per ridurre l’impatto delle commissioni sul rendimento totale. Allo stesso modo, una strategia di trading ad alta frequenza, caratterizzata da un elevato numero di transazioni, richiede commissioni estremamente competitive per rimanere profittevole. La trasparenza delle commissioni è quindi un fattore cruciale nella scelta dell’intermediario, e la comparazione tra diverse offerte è fortemente consigliata.
Nonostante la loro natura oggettiva, le commissioni presentano alcuni limiti. Innanzitutto, non includono tutti i costi associati all’investimento, come ad esempio gli spread (differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita) o i costi di custodia. Inoltre, la complessità delle strutture commissionali di alcuni intermediari può rendere difficile una comparazione accurata e una completa comprensione dei costi effettivi. Infine, la competizione tra intermediari può portare a commissioni molto basse, ma a volte a discapito di altri servizi offerti, come la qualità della ricerca o dell’assistenza clienti.
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