clustering

1 Settembre 2025

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Formalmente, il clustering è un problema di partizionamento di un insieme di dati in gruppi (cluster) in modo che gli elementi all’interno di ogni cluster siano più simili tra loro rispetto agli elementi di altri cluster. La similarità è misurata da una metrica di distanza, come la distanza euclidea o la distanza di Mahalanobis, scelta in base alla natura dei dati. Diversi algoritmi di clustering, come k-means, hierarchical clustering e DBSCAN, utilizzano diverse strategie per ottimizzare questa partizione, cercando di massimizzare la coesione interna dei cluster e minimizzare la separazione tra di essi.

L’importanza del clustering in finanza risiede nella sua capacità di estrarre informazioni significative da grandi dataset senza la necessità di etichette predefinite. Ad esempio, nel portfolio management, il clustering può essere utilizzato per identificare gruppi di azioni con profili di rischio e rendimento simili, facilitando la costruzione di portafogli diversificati e ottimizzati. Immaginiamo di avere dati storici su 100 azioni, caratterizzate da rendimento, volatilità e beta. Applicando un algoritmo k-means con k=3, potremmo ottenere tre cluster: azioni a bassa volatilità e basso rendimento, azioni a media volatilità e rendimento, e azioni ad alta volatilità e alto rendimento. Questa segmentazione permette di costruire portafogli mirati a specifici profili di rischio.

Un altro utilizzo pratico è la segmentazione della clientela. Le banche possono utilizzare il clustering per raggruppare i clienti in base al loro comportamento finanziario, alle loro preferenze di investimento e alle loro caratteristiche demografiche. Questo permette di personalizzare i prodotti e i servizi offerti, migliorando l’esperienza del cliente e aumentando la fidelizzazione. Ad esempio, un cluster potrebbe essere composto da giovani investitori con un profilo di rischio elevato, mentre un altro potrebbe includere investitori anziani con un profilo di rischio conservativo. Questa informazione è preziosa per la pianificazione delle strategie di marketing e di vendita.

Nonostante i suoi vantaggi, il clustering presenta anche dei limiti. La scelta del numero di cluster (k nel k-means) è spesso arbitraria e può influenzare significativamente i risultati. Inoltre, la sensibilità alla scelta della metrica di distanza e all’algoritmo utilizzato può portare a risultati diversi. Infine, l’interpretazione dei cluster richiede una profonda conoscenza del dominio e può essere soggettiva. È quindi fondamentale una attenta valutazione dei risultati e una validazione attraverso metodi appropriati.

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Analisi Quantitativa Definitiva su Microsoft (MSFT): Il DNA Statistico di un Titano di Mercato dal 2006 a Oggi

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Questo studio conduce un’analisi di profiling quantitativo approfondita sulla serie storica del titolo Microsoft (MSFT.US) dal 2006 al 2025. Il problema affrontato è la caratterizzazione del comportamento statistico dell’asset per superare le analisi discrezionali e identificare vantaggi competitivi (“edge”) oggettivi. La metodologia impiega un approccio modulare basato su Python, analizzando persistenza, regimi di mercato e ciclicità. Il risultato più significativo è l’identificazione di un chiaro trend rialzista, punteggiato da opportunità tattiche di tipo mean-reverting, specialmente in contesti di bassa volatilità, offrendo un framework robusto per investitori e trader sistematici.

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Analisi Quantitativa (NVDA): Decodificare il DNA di un Titolo da -90% a +10.000% con un Approccio Sistematico

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Affrontiamo il problema di navigare l’estrema volatilità di un titolo come NVIDIA (NVDA.US) attraverso un’analisi quantitativa rigorosa. Utilizzando un approccio sistematico in Python su dati giornalieri dal 2006 al 2025, abbiamo eseguito un “profiling” completo per identificare vantaggi statistici ricorrenti. Il risultato più significativo è l’individuazione di un doppio “edge”: una forte anomalia stagionale rialzista nel mese di

Agosto e una robusta tendenza al ritorno alla media (mean reversion) a seguito di forti ribassi, quantificati da uno Z-Score inferiore a -1.88. Questo studio fornisce un framework replicabile per trasformare l’analisi storica in un concreto piano operativo.

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Analisi Quantitativa dei Drawdown su Apple (AAPL): L’Edge Statistico del “Buy the Dip” dal 2006 a Oggi

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Questo studio di Kriterion Quant analizza in modo multidimensionale tutti gli episodi di drawdown del ticker Apple (AAPL.US) a partire dal 01-01-2006. La ricerca trasforma la percezione del rischio associata ai crolli di mercato in un’opportunità strategica quantificabile. Basandosi su un algoritmo Python, lo studio valida statisticamente le strategie “buy the dip”. Il risultato più significativo è che l’acquisto sistematico al minimo di un drawdown superiore al 10% ha storicamente generato un rendimento medio del +14.46% a 1 mese, con un win rate del 100%, fornendo un framework operativo per investitori evoluti e trader sistematici.

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