alpha

1 Settembre 2025

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Formalmente, l’alpha è il coefficiente di intercetta del modello di regressione del market model, un modello statistico che esprime il rendimento di un portafoglio o di un asset come funzione del rendimento di un benchmark di mercato (ad esempio, l’indice S&P 500). La formula è: Ri = α + βRm + ε, dove Ri è il rendimento dell’asset, Rm è il rendimento del mercato, β è il beta (misura del rischio sistematico), e ε è il termine di errore. L’alpha rappresenta quindi la parte del rendimento non spiegata dal rischio di mercato, ovvero il rendimento ‘eccedente’ o ‘anomalo’.

L’importanza dell’alpha risiede nella sua capacità di misurare la bravura di un gestore di portafoglio o di una strategia di investimento nel generare rendimenti superiori al mercato, tenendo conto del rischio assunto. Un alpha positivo e statisticamente significativo indica che il gestore ha selezionato gli asset in modo efficace, generando un valore aggiunto rispetto a una semplice strategia di investimento passivo che replica il benchmark. Ad esempio, se un fondo ha un alpha di 2%, significa che ha sovraperformato il suo benchmark del 2% all’anno, dopo aver considerato il rischio. Un alpha negativo, invece, suggerisce una sottoperformance rispetto al benchmark, indicando una possibile cattiva selezione degli asset o una strategia inefficace.

Nella pratica, l’alpha viene utilizzato per valutare le performance dei fondi comuni di investimento, dei fondi hedge e di altre strategie di investimento. Gli investitori utilizzano l’alpha per confrontare diversi fondi e scegliere quelli che hanno dimostrato una capacità di generare alpha positivo e consistente nel tempo. Tuttavia, è cruciale ricordare che l’alpha passato non garantisce l’alpha futuro. Inoltre, la stima dell’alpha è sensibile alla scelta del benchmark e al periodo di tempo considerato. Un alpha elevato potrebbe essere dovuto a fortuna o a fattori temporanei, piuttosto che a una vera e propria abilità di selezione degli asset.

I limiti principali dell’alpha includono la sua dipendenza dal modello utilizzato, la difficoltà nel prevedere l’alpha futuro, e la possibilità di manipolazione dei dati. La scelta del benchmark è fondamentale: un benchmark inappropriato può portare a una stima distorta dell’alpha. Inoltre, l’alpha può essere influenzato da fattori esterni come le condizioni di mercato, le politiche monetarie e gli eventi geopolitici, rendendo difficile isolare l’effetto della capacità del gestore. Infine, è importante considerare che l’alpha è solo una metrica tra le tante e dovrebbe essere utilizzata in combinazione con altre misure di performance e di rischio per una valutazione completa di un investimento.

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Analisi Quantitativa Definitiva su Microsoft (MSFT): Il DNA Statistico di un Titano di Mercato dal 2006 a Oggi

Analisi Quantitativa Definitiva su Microsoft (MSFT): Il DNA Statistico di un Titano di Mercato dal 2006 a Oggi

Questo studio conduce un’analisi di profiling quantitativo approfondita sulla serie storica del titolo Microsoft (MSFT.US) dal 2006 al 2025. Il problema affrontato è la caratterizzazione del comportamento statistico dell’asset per superare le analisi discrezionali e identificare vantaggi competitivi (“edge”) oggettivi. La metodologia impiega un approccio modulare basato su Python, analizzando persistenza, regimi di mercato e ciclicità. Il risultato più significativo è l’identificazione di un chiaro trend rialzista, punteggiato da opportunità tattiche di tipo mean-reverting, specialmente in contesti di bassa volatilità, offrendo un framework robusto per investitori e trader sistematici.

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Analisi Quantitativa (NVDA): Decodificare il DNA di un Titolo da -90% a +10.000% con un Approccio Sistematico

Analisi Quantitativa (NVDA): Decodificare il DNA di un Titolo da -90% a +10.000% con un Approccio Sistematico

Affrontiamo il problema di navigare l’estrema volatilità di un titolo come NVIDIA (NVDA.US) attraverso un’analisi quantitativa rigorosa. Utilizzando un approccio sistematico in Python su dati giornalieri dal 2006 al 2025, abbiamo eseguito un “profiling” completo per identificare vantaggi statistici ricorrenti. Il risultato più significativo è l’individuazione di un doppio “edge”: una forte anomalia stagionale rialzista nel mese di

Agosto e una robusta tendenza al ritorno alla media (mean reversion) a seguito di forti ribassi, quantificati da uno Z-Score inferiore a -1.88. Questo studio fornisce un framework replicabile per trasformare l’analisi storica in un concreto piano operativo.

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Analisi Quantitativa dei Drawdown su Apple (AAPL): L’Edge Statistico del “Buy the Dip” dal 2006 a Oggi

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Questo studio di Kriterion Quant analizza in modo multidimensionale tutti gli episodi di drawdown del ticker Apple (AAPL.US) a partire dal 01-01-2006. La ricerca trasforma la percezione del rischio associata ai crolli di mercato in un’opportunità strategica quantificabile. Basandosi su un algoritmo Python, lo studio valida statisticamente le strategie “buy the dip”. Il risultato più significativo è che l’acquisto sistematico al minimo di un drawdown superiore al 10% ha storicamente generato un rendimento medio del +14.46% a 1 mese, con un win rate del 100%, fornendo un framework operativo per investitori evoluti e trader sistematici.

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