Formalmente, un asset determinato è un investimento il cui flusso di cassa futuro è conosciuto con certezza o può essere determinato con un grado di precisione tale da poter essere considerato praticamente certo. Questo contrasta nettamente con gli asset aleatori, dove il flusso di cassa futuro è soggetto a un significativo grado di incertezza, richiedendo l’utilizzo di modelli probabilistici per la valutazione. Esempi di asset determinati includono obbligazioni a tasso fisso con scadenza definita, titoli di stato a breve termine e alcuni tipi di contratti derivati strutturati con payoff predeterminati.
L’importanza degli asset determinati risiede nella loro prevedibilità. La conoscenza del flusso di cassa futuro permette una valutazione precisa del loro valore attuale netto (VAN) utilizzando tecniche di attualizzazione semplici. Questo è fondamentale per la gestione del rischio e la pianificazione finanziaria, in quanto consente agli investitori di costruire portafogli con un livello di rischio e rendimento prevedibile. Ad esempio, un’obbligazione a tasso fisso con un valore nominale di 1000 euro e un tasso di interesse del 5% che scade tra un anno avrà un valore attuale netto di circa 952,38 euro, assumendo un tasso di sconto del 5%. Questa certezza è un elemento cruciale per gli investitori conservatori.
Nella pratica, gli asset determinati sono ampiamente utilizzati nella costruzione di portafogli di investimento, soprattutto per la componente a basso rischio. Fondazioni, fondi pensione e altri investitori istituzionali spesso utilizzano asset determinati per bilanciare il rischio derivante da investimenti più speculativi in asset aleatori. Inoltre, gli asset determinati svolgono un ruolo chiave nelle strategie di copertura (hedging), permettendo agli investitori di proteggersi da fluttuazioni di prezzo indesiderate. Per esempio, un’azienda che si aspetta di ricevere un pagamento in valuta estera in futuro potrebbe utilizzare contratti a termine (futures) per bloccare il tasso di cambio e ridurre l’incertezza.
Nonostante i vantaggi, è importante riconoscere i limiti del concetto di ‘asset determinato’. Anche in presenza di flussi di cassa apparentemente certi, fattori esterni come il rischio di credito (default dell’emittente) o cambiamenti imprevisti nelle condizioni di mercato possono influenzare il valore effettivo dell’asset. Inoltre, la precisione della valutazione dipende dalla correttezza del tasso di sconto utilizzato, che a sua volta è influenzato dalle aspettative di mercato e dalle condizioni economiche generali. Pertanto, anche gli asset determinati presentano un certo grado di rischio, seppur generalmente inferiore rispetto agli asset aleatori.
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