Formalmente, la volatilità è una misura statistica della dispersione dei rendimenti di un asset attorno al suo valore medio. È spesso rappresentata dalla deviazione standard dei rendimenti logaritmici, calcolata su un periodo di tempo specifico (ad esempio, la volatilità giornaliera, mensile o annua). Questa deviazione standard, annualizzata, fornisce una stima della fluttuazione attesa del prezzo dell’asset in un anno. Metodi più sofisticati, come i modelli GARCH, tengono conto dell’eteroschedasticità, ovvero della variabilità della volatilità stessa nel tempo.
La volatilità è un concetto fondamentale nella finanza perché rappresenta il rischio di un investimento. Un asset altamente volatile, come le azioni tecnologiche, può generare rendimenti elevati, ma anche perdite significative in breve tempo. Al contrario, un asset a bassa volatilità, come i titoli di stato a lungo termine, tende a offrire rendimenti più stabili, ma generalmente più bassi. Gli investitori utilizzano la volatilità per diversificare i propri portafogli, bilanciando il rischio e il rendimento atteso. Ad esempio, un investitore con un orizzonte temporale lungo potrebbe tollerare una maggiore volatilità per ottenere rendimenti più elevati, mentre un investitore con un orizzonte breve potrebbe preferire investimenti a bassa volatilità per proteggere il proprio capitale.
Nella pratica, la volatilità viene utilizzata in diversi contesti. Le opzioni, ad esempio, hanno un prezzo che dipende fortemente dalla volatilità implicita, ovvero la volatilità attesa dal mercato per l’asset sottostante nel periodo di vita dell’opzione. Un aumento della volatilità implicita porta ad un aumento del prezzo delle opzioni, sia call che put. Consideriamo un’azione con un prezzo di 100€ e una volatilità implicita del 20%. Se la volatilità implicita sale al 30%, il prezzo delle opzioni su quell’azione aumenterà, riflettendo il maggiore rischio e la maggiore probabilità di movimenti di prezzo significativi. La volatilità viene anche utilizzata per gestire il rischio di portafoglio attraverso tecniche di hedging e ottimizzazione del portafoglio.
Nonostante la sua utilità, la volatilità presenta dei limiti. Innanzitutto, è una misura retrospettiva, basata sui dati storici. Non garantisce che la volatilità futura sarà simile a quella passata. Inoltre, la volatilità può essere influenzata da fattori esterni imprevedibili, come eventi geopolitici o crisi economiche. Infine, la scelta del periodo di tempo utilizzato per il calcolo della volatilità può influenzare significativamente il risultato, rendendo necessario un’attenta analisi del contesto e delle esigenze specifiche dell’investitore. È quindi importante utilizzare la volatilità come uno strumento di analisi, ma non come un indicatore infallibile del futuro.
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